21/12/2023
Nelle sale del Dipartimento di Economia, un convegno che ha indagato sui cambiamenti che sono in atto nel comparto edilizio.
Processi sempre più digitalizzati con le conseguenze del cambiamento climatico, pongono interrogativi agli utenti professionisti che costruiscono edifici ad uso abitativo, che dovranno necessariamente essere progettate coinvolgendo il digitale, adattandosi a quelli che saranno futuri eventi atmosferici sempre più al limite dell’estremo.
Presso il Dipartimento di Economia dell’Università di Trento, è stato organizzato da Polo Edilizia 4.0 un convegno che pone gli obiettivi di approfondire il tema del cambiamento nel settore edile. Il Presidente Germano Preghenella di Polo Edilizia 4.0, ha presentato il progetto di valutazione sull’avanzamento digitale delle imprese nel comparto edile. Realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica dell’Università di Trento.
La domanda principale, quanto resistenza hanno le abitazioni in presenza di eventi estremi, frutto del cambiamento climatico? Quanto sono idonee le tecniche di progettazione e costruzione in base agli standard richiesti dal processo di digitalizzazione? L’argomento è prettamente tecnico, ciò nonostante, influenza nel quotidiano tutti, sia nella vita di tutti i giorni presso le proprie abitazioni, che nel proprio luogo di lavoro. Gli edifici in cui si vive, si studia e si lavora sono il contenitore che determina la serenità di tutti, sono gli ambienti in cui ci si interfaccia con le proprie famiglie tutti i giorni. La tecnica adottata per la costruzione di questi edifici sono un argomento che ci coinvolge tutti da vicino.
Nel momento attuale, il mercato edile è molto cambiato rispetto a 10 anni fa, afferma il Vicepresidente della Giunta Provinciale Achille Spinelli, chi acquista ha l’ambizione di ottenere un edificio di qualità, sostenuto dalla tecnologa e che sia soprattutto sostenibile.
Per comprendere meglio i cambiamenti che si stanno verificando, è necessario indirizzarsi verso edifici in cui la tecnologia sia l’elemento primario, lasciando da parte i metodi tradizionali. Gli edifici del futuro, necessiteranno quindi, oltre che alla tecnologia, di fornire servizi sempre più parte della domanda sull’aumento di qualità di vita di un edificio ad uso abitativo.
Si guarda quindi con rinnovata fiducia all’Edilizia 4.0, che si pone come metodo e sistema inclusivo di efficienza e sostenibilità, e in grado di creare risorse per continuare a fare girare l’economia.
A breve, inizieremo un progetto di collaborazione con l’Università di Trento, afferma il Presidente di Polo Edilizia 4.0, Germano Preghenella, per comprendere e valutare il livello di preparazione digitale del settore edile nella sua interezza. Crediamo fermamente nell’importanza della conoscenza del livello di digitalizzazione dei professionisti e delle imprese, per creare una migliore strategia per il futuro.
Considerando che a breve, sarà già tempo di progetti legati al PNRR, e diventa quindi obbligatorio per somme superiori al milione di euro, utilizzare la metodologia Bim, che è anche acronimo di Building Information Modeling, che denota il sistema informativo digitale di una costruzione formata da un modello 3D integrato con dati fisici, prestazionali, e funzionali di un edificio. Superfluo quindi considerare il Bim accelerato, quando le aziende non si comprendono con chi progetta l’edificio.
Diverse le relazioni che si sono delineate durante lo svolgersi del convegno. Il Direttore di Habitech Francesco Gasperi, si è soffermato a parlare del forte impatto degli ESG, che sono i tre fattori chiave che misurano sostenibilità, e impatto etico in una impresa, portati nel comparto edilizio.
Luca Lucchete (Direttore Generale Spreentech Ventures) con Angelica Pianegonda (CEO, Socia Fondatrice RUMA) e Sara Favergiotti (Scientific Advisor, Socia Fondatrice RUMA) su Spreentech Ventures, si sono focalizzati sul progetto di accelerazione di start-up ideato da Edilizia 4.0 per promuovere ricerca e innovazione.